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Attualità | 04 gennaio 2021, 12:55

Al via le vaccinazioni anti-Covid negli ospedali di Busto, Gallarate e Saronno

Sono iniziate questa mattina le vaccinazioni contro il coronavirus in Asst Valle Olona. Entro sera, circa un centinaio di medici e infermieri riceveranno il vaccino, da domani saranno oltre 400 al giorno

Al via le vaccinazioni anti-Covid negli ospedali di Busto, Gallarate e Saronno

Ha preso il via questa mattina la campagna vaccinale anti-Covid 19 in Asst Valle Olona. Entro sera, circa un centinaio di medici e infermieri degli ospedali di Busto Arsizio, Gallarate e Saronno riceveranno il vaccino.

LA PRIMA FASE

Da domani, verranno vaccinate circa 400-450 persone al giorno: l’obiettivo è quello di portare a termine la prima fase (che riguarda il personale medico e infermieristico, i dipendenti amministrativi e chiunque lavori negli ospedali, per un totale di oltre 5mila persone) entro il mese di gennaio. Entro febbraio verranno conclusi i richiami.

Le prime operazioni riguarderanno anche i medici di medicina generale, i circa mille ospiti delle 17 Rsa presenti sul territorio e i volontari di alcune associazioni, per un totale di 15mila persone.
I primi a ricevere il vaccino sono stati i primari impegnati nella battaglia al virus, a partire da Paolo Ghiringhelli, uno dei referenti dei reparti Covid di Busto.

Ad oggi, le dosi ricevute da Asst Valle Olona sono tremila. A Busto e Gallarate sono stati allestiti tre punti vaccinali, uno a Saronno. Al momento l’adesione del personale ospedaliero è del 50 per cento, ma l’intenzione è quella di superare il 70 per cento del target. Anche se il direttore generale Eugenio Porfido e il direttore socio-sanitario Marino Dell’Acqua si aspettano di poter vaccinare tutto il personale.

LA GESTIONE DEI VACCINI

«I vaccini sono arrivati la scorsa settimana, scortati dalle Forze dell’ordine – spiega Carlo Maria Castelletti, responsabile della Farmacia dell’ospedale di Busto –. Ogni flacone contiene sei dosi e viene conservato a -80° nello speciale frigorifero strettamente controllato di cui l’azienda è dotata. Lo scongelamento del flacone avviene il giorno prima dell’iniezione, mentre il giorno stesso viene portato in sala vaccinale a temperatura controllata. Dopo l’anamnesi del medico e la firma del consenso informato, si rimane per mezz’ora in una sala attigua per verificare la comparsa di eventuale reazione avverse. Il tutto in presenza di un medico e di un carrello per le emergenze. Solo dopo la seconda dose si beneficerà della copertura sanitaria».

UNA NUOVA ARMA, «MA NON ABBASSIAMO LA GUARDIA»

«Il nostro personale è stato adeguatamente formato – osserva il dg Porfido –. C’è inoltre un dialogo costante con i direttore delle rsa e, nei prossimi giorni, probabilmente si formeranno dei gruppi tra i loro dipendenti che potrebbero recarsi nelle diverse strutture per effettuare le vaccinazioni».

È noto che non manchino gli scettici e i timorosi: «L’adesione degli operatori sanitari è la prima risposta sull’importanza e la sicurezza di questo strumento», dice il direttore generale.

Anche perché, ormai lo sappiamo bene, siamo tutti impegnati nella lotta contro un avversario subdolo, che ha contagiato circa 280 operatori dell’Asst.

Ma, ammonisce Porfido, il vaccino non basta: «È uno strumento importante, ma mi preme ricordare che non possiamo abbassare l’attenzione. Le norme di sicurezza (distanziamento, mascherina, lavaggio delle mani, locali areati) ci accompagneranno ancora».

Riccardo Canetta

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